Il progetto Casa Capriata, su progetto originario di Carlo Mollino, inserito nel "Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento" del Ministero dei beni culturali

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Siamo davvero lieti di apprendere che il Rifugio Carlo Mollino, costruito a Gressoney Saint Jean (AO) sul progetto della “Casa Capriata” dell’architetto Carlo Mollino, è stato inserito nel “Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento”, curato dalla Direzione Generale per l’Arte e l’Architettura contemporanee e Periferie urbane del MIBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Un riconoscimento che sembra dare continuità alle nostre riedizioni omaggio a Carlo Mollino ancora oggi a catalogo.L’edificio, realizzato fedelmente sui disegni originali del noto progettista, costituisce un evento di risalto mondiale: un omaggio a una delle più prestigiose avanguardie del design e dell’architettura, ma anche un regalo agli amanti dei magnifici monti della Valle d’Aosta.
Casa Capriata ha funzione di rifugio alpino a Gressoney Saint Jean e si affaccia sulle piste da sci del comprensorio di Weissmatten, lungo la Grande Via dei Walser. Protagonista della cultura italiana del ’900, docente alla facoltà di Architettura di Torino, designer e appassionato maestro di sci, Carlo Mollino ha progettato Casa Capriata tra il ’53 e il ’54, anno in cui il prototipo fu presentato alla X° Triennale di Milano. Il progetto originale prende spunto dalle tipiche architetture Walser dell’alta valle di Gressoney e di Valtournenche, analizzate da Mollino a partire dal ’29. Al IV° Convegno di Architettura Montana, svoltosi a Bardonecchia nel ’54, Mollino sostenne che: «Nuovi materiali, nuove tecniche, possono e devono, come per il passato, dar modo di creare un’architettura montana espressione di un mondo attuale idealmente coerente». Basata sull’idea di una costruzione leggera in legno, la casa prevede un’ossatura costituita da tre capriate a catena: le pareti laterali sono le falde stesse del tetto, esteso a tutto il lato inclinato della capriata. Il progetto di costruzione modulare in prefabbricato ligneo leggero (molto innovativo per quegli anni), è portato avanti con lo stesso spirito col quale Mollino lo presentò alla X° Triennale: “La struttura e le finiture dovrebbero essere montate con un cantiere minimo. La dimostrazione del montaggio dovrebbe avere in sè interesse per il visitatore maggiore della casa stessa finita”. Una costruzione in legno, interamente ecosostenibile, che ha bisogno di pochissima energia per il riscaldamento limitando così le emissioni in atmosfera. Considerato uno dei 100 progetti d’eccellenza per lo sviluppo sostenibile dell’Euroregione Alpi Mediterraneo, è stato certificato dall’Agenzia CasaClima di Bolzano (Classe A plus). Per quanto riguarda l’arredo, Casa Capriata è stata completata con gli arredi (poltrone, sedie, tavoli) di Carlo Mollino, che sono tuttora in produzione da Zanotta: il tavolo Reale (1946), le poltrone Ardea (1944) e Gilda (1954), lo specchio Milo (1937, il primo degli omaggi al celebre architetto). I disegni e le elaborazioni grafiche sono dell’Archivio Carlo Mollino-Politecnico di Torino.
L’iniziativa è stata curata dal Politecnico di Torino-Dipartimento di Progettazione Architettonica e di Disegno industriale (DIPRADI) e dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Torino (OAT). Tra gli sponsor, oltre a Regione autonoma della Valle d’Aosta e al Comune di Gressoney Saint Jean, significative le presenze di Triennale di Milano, Agenzia Casaclima e Zanotta. 


(articolo tratto dal magazine online Zanotta Happenings, 2016)