I pezzi della Collezione Carlo Mollino CM 2020

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Presentiamo la collezione come un omaggio e non una riedizione perché il caso Mollino è singolare nel suo genere.

Sono otto gli omaggi che compongono la nostra Collezione Mollino 2020 (contraddistinta dalla sigla CM): 

• il contenitore Carlino CM (il primo pezzo disegnato da Mollino nel 1938) retto da un’unica gamba a puntale e caratterizzato dalla presenza di un cassetto; 

• lo specchio Milo CM (progettato per Casa Miller nel 1938) che riproduce la silhouette sinuosa e seducente della famosa statua ellenistica della Venere di Milo; 

• la poltrona Ardea CM del 1946 progettata per la conversazione, con l’alto schienale che termina ripiegandosi verso l’interno, reinterpretando la classica bergère “con le orecchie” che crea una dimensione più appartata e intima; 

• il tavolo Reale CM del 1948, dalla complessa e architettonica struttura a cavalletto su cui poggia il piano in cristallo; 

• il tavolino Arabesco CM del 1949, caratterizzato dal perfetto equilibrio tra le sagome piene del compensato curvato e le parti vuote e intagliate nella struttura e la trasparenza dei piani; 

• lo scrittoio Cavour CM del 1949, che contrappone alle linee slanciate e organiche della struttura, i volumi netti e geometrici del vano portaoggetti, della cassettiera e del piano in cristallo;

• la poltrona reclinabile in 4 posizioni Gilda CM del 1953, che riprende lo stile eclettico dell’autore con la sofisticata struttura che unisce le gambe anteriori e quelle posteriori attraverso il bracciolo; 

• la sedia Fenis CM (progettata nel 1959 per la sede del Politecnico di Torino), un re-design colto delle sedute valdostane. 

Omaggio alla cifra stilistica di Carlo Mollino 

Il disegno di Carlo Mollino è generatore di forme zoomorfe, linee anatomiche che s’incurvano disegnando arabeschi, traiettorie sinuose come quelle lasciate dagli sci sulla neve o dagli aerei acrobatici nel cielo. Carlo Mollino si avvaleva di un complesso vocabolario progettuale e di un alfabeto figurativo astratto e surrealista al tempo stesso. Per i suoi progetti attingeva da un variegato mondo di riferimenti esperienziali e micromondi che sono ancora attuali e apprezzabili oggi.