Archetipi: Throw-Away

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Il divano firmato da Willie Landels

Designer Willie Landels
Anno di progettazione 1965
Anno di produzione 1966

Tipologia
poltrona e divani

Struttura
blocchi di poliuretano espanso
Rivestimento stoffa o pelle (anche sfoderabile)

Misure
cm 95×75 h61 (1 posto)
cm 150×75 h61 (2 posti)
cm 205×75 h61 (3 posti)

Premi Medaglia d’Oro al M.I.A (1970); Interior Innovation Award a Colonia, (2003)

Musei Museum für Angewandte Kunst, Köln; Thessaloniki Design Museum, Saloniki; Die Neue Sammlung, München

La storia
Divano rivoluzionario, nato nel ’65 quasi per caso dall’intuizione di Aurelio Zanotta che a Londra lo vede nell’abitazione dell’autore Willie Landels. Le potenzialità che Throw-Away fa intuire a Zanotta sono molteplici: semplificazione del processo produttivo, abbassamento dei costi, versatilità d’uso. E una nuova filosofia di vita dove l’arredo esce dagli schemi rigidi e formali per entrare nel vissuto delle persone. Emblematica la foto che ritrae il divano “disossato” in Vicolo Lavandai a Milano: un pezzo da usare liberamente, rivestito in ciré lucido, impermeabile e lavabile con acqua e sapone.

I valori
Throw-Away è il primo imbottito in cui il poliuretano espanso è impiegato in funzione strutturale. Niente ossatura portante in legno o metallo, niente cinghie elastiche, niente ferramenta: al loro posto, quattro blocchi incollati e rivestiti. Nuove tecnologie, materiali all’avanguardia e funzionalità si fondono per un’evoluzione concettuale del prodotto d’arredo. Throw-Away è anche il primo arredo informale che fa da apripista per altri pezzi del nuovo “pop” (Sacco, Blow, Karelia). Un archetipo in produzione da oltre quarant’anni, semplice e geniale invenzione tra utopia e mercato.