Icone del Design: Sciangai

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Per i suoi ideatori -De Pas, D’Urbino e Lomazzi- forma e funzione si fondono con l’eleganza del gioco. 

Dal 1973 in catalogo, l’appendiabiti chiudibile Sciangai è uno dei complementi d’arredo più rappresentativi del design anni Settanta, a cavallo tra il Pop e il nuovo linguaggio domestico-funzionale (celebrato da Emilio Ambasz in quel decennio). I tre designer lo hanno progettato per Zanotta pensando a una forma molto semplice, che fosse al tempo stesso una risposta al suo utilizzo. «Gli oggetti devono entrare in un rapporto di simpatia con chi li usa ed essere facili da usare», spiegava Paolo Lomazzi in un’intervista televisiva per la Rai. «Oggetti d’uso quotidiano, domestici e posso dire degli oggetti affettuosi».

L’ispirazione per Sciangai: l’omonimo gioco da tavolo cinese, con tanti bastoncini di legno da far cadere su un piano, dopo averli tenuti insieme con la mano, al centro. In Sciangai, ogni elemento costituisce un appoggio a terra e, al tempo stesso, un sostegno per cappotti e cappelli nella sua estremità superiore, modellata appositamente per reggere ogni capo. Gli otto listelli che lo compongono sono connessi da un giunto poco al di sopra del centro e creano, da aperti, una circonferenza dal solido appoggio.
Elegante, anticonformista, ecologico è interamente in legno massello e si chiude riducendo sensibilmente l’ingombro sia nell'uso, sia nell'imballaggio. Nel 2009, l’oggetto è stato reinterpretato dai designer di Fabrica con il nome Bunch of Tools per Trans-forma, collezione entrata a far parte delle Edizioni Zanotta (numerate).

Vincitore di premi prestigiosi, tra cui il Compasso d’oro nel 1979, Sciangai è esposto nei principali musei del mondo, come il MOMA di New York, il Kunstgewerbemuseum di Berlino e la Fondazione Triennale Design Museum di Milano.

Un’icona e un vero archetipo della sua tipologia.


(Il prodotto Bunch of Tools citato nell'articolo non è più in produzione)