Edizioni che passione!

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È una collezione di oggetti d’arredo d’autore, firmati e, alcuni, numerati. Si tratta di mobili progettati e realizzati per servire, per svolgere una funzione precisa, con una alta poeticità espressiva.

Pezzi di neoartigianato contemporaneo, gli oggetti di questa collezione rappresentano la continuazione di una tradizione antica di mobili “preziosi”. Questa tradizione e le sue tecniche vengono riprese e aggiornate con un atteggiamento nuovo. Attingendo all’enorme patrimonio dell’artigianato artistico italiano assai fecondo in passato, infatti, le Edizioni ne ripropongono le caratteristiche più salienti, con un linguaggio espressivo attuale e innovativo. 
Sono mobili delicati, non aggressivi, oggetti di arte applicata da scegliere e amare così come si scelgono e si amano quadri, arazzi, tappeti, destinati a valorizzare espressivamente l’ambiente domestico. Collocarne uno nella propria casa rappresenta una scelta estetica, così come succede per un pezzo di antiquariato, che acquisterà sempre più valore nel tempo.
Quando nel 1984 fu presentata la prima collezione di mobili “Nuova Alchimia” disegnati da Alessandro Mendini con il marchio Zabro, Pierre Restany scrisse che: «l’utente di questi oggetti è invitato a fare la propria scuola di sensibilità, a scoprire se stesso, a varcare il cerchio incantato dell’agio intellettuale e andare un po’ al di là della pigrizia abitudinaria delle sue sensazioni, della routine dei suoi riflessi psico-sensoriali». L’attività di ricerca e produzione sperimentale condotta da allora da Zabro, con l’art direction di Alessandro Guerriero e Alessandro Mendini, ha dato origine (dal 1984 al 1986) a diverse collezioni di mobili – Nuova Alchimia di Alessandro Mendini e Bruno Gregori, Animali Domestici di Andrea Branzi - progetti d’artista che rappresentano storicamente, insieme naturalmente al fenomeno Memphis, le più mature esperienze nel campo del mobile espressivo degli anni Ottanta. L’enorme mole di progetti e prodotti elaborati da Zabro, sedimentata e selezionata, scremata dai contenuti solo sperimentali, ha costituito il nucleo di base della collezione Edizioni.

Oggi, questa comprende elementi d’arredo poetici ed espressivi firmati da autori che operano al confine tra design e arte, privi dei vincoli della produzione industriale. Pochi pezzi ogni anno, selezionatissime espressioni di scelte estetiche forti. 
L’obiettivo dell’azienda, nell’impostare e nel condurre questa operazione, è quello di costruire un catalogo/documento emblematico delle espressioni figurative più significative del nostro tempo. Un segno destinato a durare per sempre. 

Per il suo forte spessore culturale, nel 1991, l’operazione Zanotta Edizioni ha ottenuto la Segnalazione d’Onore nell’ambito del prestigioso Premio Compasso d’Oro.

“Negli anni ottanta le edizioni Zabro, che Aurelio Zanotta realizzò per la Nuova Alchimia, furono una notevole palestra di sperimentazione linguistica. Il design italiano aveva a quei tempi superato il guado del contro-design, del design radicale e dei primi aspetti del post modernismo. A me personalmente l’intensa esperienza di Zabro permise una concentrazione di molte ipotesi formali e concettuali, che Zanotta e Alessandro Guerriero trasformavano direttamente e molto in fretta in prototipi di mobili, oggetti e decori. Zabro è stata proprio la stagione conclusiva della parabola di Alchimia, resa possibile e legata alla sapienza artigianale di Zanotta.” Alessandro Mendini, 2003

“Questi mobili sono progettati e realizzati per servire, per svolgere una funzione precisa. Sono vere cassettiere, vere mensole, vere sedie, veri tavoli … la continuazione di una tradizione antica di mobili preziosi.” Alessandro Mendini e Alessandro Guerriero, 1984 

“Un giorno non meglio identificato del 1987 andai a trovare a Nova Milanese il mio amico Aurelio Zanotta, con cui da un po’ di tempo non ci vedevamo – almeno dai tempi delle alterne vicende della produzione Zabro, iniziata con Alessandro Guerriero e Sandro Mendini. Gli portai in regalo il piccolo catalogo di una mostra fatta a Zurigo con la Società Artisti e Designer, che avevamo formato con Anna Lombardi e Paolo Scordia. Quei nostri oggetti mescolavano, letteralmente, arte e design: tavoli dipinti, tappeti a rilievo, chaise-longue decorate. Aurelio ci pensò su un po’, poi mi disse che sarebbe piaciuto anche a lui fare degli oggetti con qualche artista che avrei potuto fargli conoscere. Andammo così avanti per un po’, incontrando amici come Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Sandro Chia, Riccardo Dalisi… Sotto il marchio di Zanotta edizioni alcune delle loro idee presero forma e sostanza. Quella che era stata un’intuizione (il piccolo catalogo SAD si chiamava “Arte e Design per gli Anni Novanta”) si sarebbe rivelato un nuovo e importante filone di ricerca per l’industria italiana del mobile più colta e raffinata, come Zanotta è stata da sempre. Poi Aurelio Zanotta se n’è andato, lasciando un grande vuoto dentro chi lo ha conosciuto bene, come per fortuna è capitato a me. A distanza di quasi vent’anni, fa bene sapere che le nostre idee e intuizioni di allora mantengano ancora valore. L’augurio per le nuove Edizioni Zanotta è che vivano nello spirito del fondatore: coraggioso, indomabile, perfino caparbio nel voler raggiungere a tutti costi l’innovazione, autentica, dell’oggetto e della sua espressività. Del resto, senza innovazione, a che servono l’arte e il design?” Stefano Casciani, 2006

“La prima versione della panca Mariposa era in ferro battuto. Fu poi modificata da Aurelio Zanotta usando del nastro di acciaio tagliato e verniciato a mano dal sottoscritto. Ogni pezzo diverso dall’altro… la scabrosità del taglio, quella sottile vibrazione della forma! L’avventura vissuta con Zanotta mentre si lavorava alle sedute Clessidra, Pavone, Mariposa e al letto Metopa è stata un’esperienza davvero speciale perché si è concretizzato per me un sogno ancor più forte del reale. È stata la triplice magia di un incontro. Quello tra l’irrefrenabile creatività napoletana (la mia) e l’assoluta competenza e tenacia dell’imprenditoria brianzola (di Aurelio, innanzi tutto). È stato anche l’incontro tra l’artigianato di qualità e l’industria moderna, nonché quello tra due uomini innamorati del loro lavoro e con una visione estetica comune, anche se da due punti di vista differenti (architetto e artista l’uno, capitano d’azienda e talentscout l’altro). Le Edizioni di Zanotta sono un po’ il risultato di questo dialogo e di tanti altri incontri felici.” Riccardo Dalisi, 2006   


(i prodotti Edizioni citati in questo articolo non sono più in produzione)